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Franciacorta a pedali. La super ciclabile dal lago di Garda al lago d’Iseo

FRANCIACORTA A PEDALI

Dal lago di Garda al lago d’Iseo senza scendere dalla ciclabile!

Desenzano del Garda è come il prezzemolo, sta bene con tutto.
L’abitato che sorge sulla sponda occidentale del basso Garda è la porta d’accesso per i molti percorsi ciclistici che popolano l’area, non è affatto un caso se tra gli articoli del blog trovate anche il foto-racconto della “Desenzano-Salò e ritorno. Itinerario ciclistico del basso Garda” (vedi QUI)

Questa volta vi voglio portare alla scoperta di un angolo di territorio della provincia di Brescia dedito alla produzione di vini di fama internazionale, sto parlando della Franciacorta.

Lunghezza itinerario: 110 km

Dislivello: 1000 m

Quota minima / massima: 67 m / 272 m

Difficoltà: facile/medio sulla strada del ritorno fino all’allaccio con la pista ciclabile

Ho avuto la fortuna di trovare una giornata splendida e con un’eccezionale visibilità.
L’inizio della ciclabile Desenzano-Brescia offre subito un’incredibile panoramica sulla catena del monte Baldo, il versante meridionale e orientale del lago di Garda e i più lontani monti Lessini.
Download file: Franciacorta a pedali dal lago di Garda al lago d'Iseo.gpx

Ciclabile Desenzano-Brescia

I dintorni del lago di Garda

La partenza è fissata nel centro storico di Desenzano del Garda ma si rivela subito necessario oltrepassare i rilievi delle prime schiere di colline, per farlo occorre sollevarsi dalle acque del lago per poi ricadere all’interno dei confini dell’antico comune monastico dell’abbazia di Maguzzano.

L’abbazia di Maguzzano nascosta tra la vegetazione (a destra nella foto).

 

La collina ammantata di ulivi, alle mie spalle il magnifico monte Baldo e uno spicchio di lago. Sarebbe stato bello intravedere l’abbazia di Maguzzano tra le piante ma non c’è stato verso.
Non mi sono dato per vinto e ho perlustrato i paraggi in cerca di una posizione favorevole da cui poter ammirare il complesso monastico, per fotografarlo mi sono dovuto far aprire le porte di una antica casa sulla collina proprio nel giorno di Pasqua e all’ora di pranzo, credo mi abbiano maledetto, ma sono rischi che bisogna correre ogni tanto. 😛

Il lato dell’edificio disposto a settentrione si erge al cospetto dei filari d’ulivo stesi ad ornare l’intero versante della collina battuto dai raggi del sole.
Oltrepassata anche quest’ultima asperità non rimane che scendere dolcemente su un piccolo vialetto asfaltato che divide a metà i recinti di un maneggio e i coltivi all’interno della piccola valle che si conclude all’abitato di Sedena.

L’avvicinamento a Brescia

La parte altimetrica è momentaneamente terminata, il percorso continua in aperta campagna. Il vento non incontra ostacoli, sferza i neonati fili d’erba e porta a spasso i profumi e le voci di una campagna rinata dopo il silenzio invernale.

Tra palco e realtà.
Piccoli momenti di intimità da borderline, ovvero una condizione normale di fronte a una patologica, il piacere del viaggiare in bicicletta.
Il mio ricostituente preferito.

Nella fattispecie si ha a che fare con aziende agricole, campi coltivati, cascine (Giazza, Pontella, Menegazzo), piccoli corsi d’acqua come la roggia Lonata e il naviglio Grande Bresciano, alcuni piccoli centri abitati a ridosso del versante delle prealpi bresciane come Rezzato e Sant’Eufemia della Fonte.

Ingresso monumentale con portale cinquecentesco al castello di Brescia.

 

 

 

 

Bastione di San Pietro/Specola Cidnea al castello di Brescia.

 

Mura di cinta, torre dei prigionieri e ponte levatoio al castello.

 

Skyline di Brescia.

 

Ponte levatoio e portale d’ingresso per la sommità del castello/torre Mirabella.

I luoghi d’interesse più belli di Brescia

La ciclabile prosegue fino alle porte del centro storico, una volta dentro al suo perimetro vi consiglio di fare assolutamente visita al colle Cidneo (210 m slm) su cui sorge il castello di Brescia, vi basterà percorrere in salita Via del Castello sino all’ingresso monumentale con ponte levatoio del portale cinquecentesco.

I luoghi d’interesse all’interno del contesto urbano sono circoscritti ad una piccola area per cui sono tutti facilmente raggiungibili a piedi.
Ecco una sfilza di nomi da segnare se intendete trascorrere qualche ora in visita a Brescia:

1) Via dei Musei:

 

-Palazzo Martinengo

-Scavi archeologici di Palazzo Martinengo

 

-Museo di Santa Giulia. Nel museo sono conservati migliaia di oggetti e opere d’arte spazianti dall’età del Bronzo all’Ottocento provenienti soprattutto dal contesto cittadino e dalla provincia di Brescia. Nei sotterranei del museo vi sono reperti archeologici di varie epoche.

-Scavi archeologici del museo di Santa Giulia

Piazza del foro romano

-Tempio capitolino

-Teatro romano

 

2) Piazza della Loggia

Palazzo della Loggia a Brescia.

– Palazzo della Loggia

Torre dell’orologio

 

3) Piazza Paolo VI

Accostamenti.
Duomo vecchio e duomo nuovo al confronto.

 

– Palazzo Broletto

Torre del Pegol

– Duomo vecchio

– Duomo nuovo

 

4) Castello di Brescia

Ciclabile Brescia-Paratico

Prossima fermata Franciacorta.

Brescia è ancora nelle braccia di Morfeo, io ne approfitto per andarmene via quatto quatto e senza essere visto. La carreggiata è condivisa con i veicoli a motore, ci divide solo una striscia gialla continua che non fa altro che accrescere le disparità.
La città si attesta ai piedi del Roccolo monte Bianco e del colle Sant’Anna, è possibile imboccare il percorso n° 19 per la cascina Santellone e il villaggio Badia.

La ciclabile Brescia-Paratico rifugge dal tessuto cittadino e va ad intercettare una miriade di stradine di campagna imbarbescate nel verde, pare composta da tutto tranne che dai fantomatici vigneti della Franciacorta.

Alla base della chiesa della Santissima di Gussago.

 

Il parco della Santissima di Gussago.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, non sono ancora arrivato in cima al colle del parco della Santissima che già sento d’avercela fatta.

 

Il belvedere dalla collina della Santissima.

Franciacorta dall’alto al basso

Siamo già entrati nel territorio che secondo gli storici prese il nome dal lungo soggiorno che vi fecero i francesi sotto Carlo Magno sin dall’anno 774, di questi ed altri aspetti salienti non vi è traccia, basta salire in cima alla collina dell’ex convento della santissima trinità per rendersene conto. Il panorama è incredibilmente affascinante. Un’infilata di colline che si stagliano a ridosso della pianura mentre tutt’attorno imperversano campi di verdissimi ciuffi d’erba e di spontanei fiori bianchi simili a spolverate di zucchero a velo, poli industriali, piccoli e grandi centri abitati.

Una volta ridisceso il versante del colle Barbisone, come a voler dimostrare quanto detto, si passa dalla teoria alla pratica e si entra in questo strano mondo di fiori e profumi che non finisce mai.

Trovo fantastico il gemellaggio campagna e strade bianche per cui godetevi ogni singola pedalata di questo tratto di percorso perché ne vale veramente la pena.

Vigneto a Passirano – Franciacorta

 

L’ingresso all’abbazia olivetana di San Nicola.

 

Chiostro dell’abbazia olivetana di San Nicola.

 

Alla scoperta della Franciacorta in bicicletta.

Prossima fermata Franciacorta

 

La Franciacorta vinicola, la terra promessa, una delle zone italiane con più alta produzione di spumante, sta per essere passata al setaccio.

“Se vuoi ottenere dei risultati devi impegnarti a fondo per raggiungerli”.
Ebbene…Guardate cosa mi tocca fare per fotografare la tenuta e il castello di Passirano dalla ciclabile.

 

La ciclabile Brescia-Paratico accanto al muro della proprietà del castello di Passirano.

 

Altri vigneti del Franciacorta a Passirano.

castelli di Paderno Franciacorta e Passirano aprono le porte del più caratteristico dei paesaggi, lo dimostra l’alta concentrazione di vigna impiantata sui terreni, sono vitigni di ridotto sviluppo vegetativo e contenuta produzione a ceppo, allevate a spalliera e con potatura a guyot o cordone speronato.
La bontà del risultato finito è ineccepibile, freschezza e sapidità vengono accentuate da intense note agrumate con sfumature di frutta secca (mandorle, nocciole), tutti elementi che contraddistinguono il vino “Franciacorta”.
P.S. Le cantine di ciascuna proprietà sono a vostra disposizione lungo la ciclabile Brescia-Paratico per eventuali chiarimenti e/o assaggi a non finire, ve ne cito alcune: “Bosio Franciacorta” a Timoline, “Berlucchi” a Borgonato, “Biondelli” a Bornato.

La riserva naturale delle Torbiere del Sebino vista dalla strada a Provaglio d’Iseo.

I dintorni del lago d’Iseo

Una leggera salita asfaltata oltrepassa il monte di Fantecolo per poi ricadere sui dolci versanti ricoperti da vigneti rivolti al lago d’Iseo.
Gli specchi d’acqua della riserva naturale Torbiere del Sebino fanno da leit motiv al grazioso corridoio verde sterrato che intercorre tra Provaglio d’Iseo e il lungo lago di Clusane dove, tra le tante cose, vi è il castello di Carmagnola (proprio di fronte alle acque del lago d’Iseo). La ciclabile Brescia-Paratico costeggia la SP12 fino ad arrivare a destinazione nel giro di qualche chilometro.

Una barca a remi rientra al porticciolo di Clusane.

 

Angoli nascosti di Franciacorta

La strada del ritorno è lunga circa 10 km e quasi tutta sterrata, si passano in rassegna angoli di Franciacorta nascosti nel verde dove prevale la vigna.
Occorre spingere la bici a mano in salita per 50 metri circa.

 

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