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Presentazione libro “Nessuno a casa”-Raccolta di poesie di M. Aldrighi

 Presentazione libro “Nessuno a casa”

Raccolta di poesie di Marco Aldrighi

Copertina raccolta di poesie "nessuno a casa" di Marco Aldrighi

 

L’inverno riserva belle sorprese ma l’attività outdoor è un po’ preclusa dalle condizioni meteorologiche e dalle poche ore di luce, è giunto il momento di invertire la rotta e godersi un po’ di riposo. Il viaggiatore vive ore difficili ma deve correre ai ripari in qualche modo se non vuole bollire nel proprio brodo. Viaggiare sulle ali della fantasia si può, basta prendere in mano un libro e iniziare a leggere, le storie si uniranno allo scoppiettio dei tizzoni ardenti di un caminetto acceso o al sottofondo musicale di una canzone restituendo un’atmosfera magica.

I libri migliori sono quelli che lasciano tracce del loro passaggio, devono farmi riflettere ed è meglio se si presentano piccoli e snelli, non sono un simpatizzante dei cosiddetti “mattoni”, non sono nemmeno facile di gusti, per questo impiego molto tempo prima di trovare un libro che mi soddisfi.

 

La poetica

Quando mi hanno proposto di leggere e dare un giudizio a questa piccola raccolta di poesie non ho saputo dire di no.

Nessuno a casa è la nuova raccolta di poesie scritta da Marco Aldrighi e prodotta da © Edizioni Terra marique 2017.

Il volume è tascabile e presenta circa un centinaio di poesie su temi ricorrenti quali l’amore e l’innocenza giovanile, entrambi legati ad una visione onirica delle cose; fino ad arrivare alla forte presa di coscienza legata all’età matura che riporterà l’autore a riconsiderare quanto appena trascorso.

L’autore descrive certi episodi in terza persona mentre in altri è egli stesso protagonista della vicenda, sono momenti intimi che vuole rendere eterni custodendoli nelle pagine di un libro, scegliere di vincolarli in rima significherebbe spezzare l’incantesimo che li lega, ecco che affida la poesia ai versi liberi e persino allo scritto in prosa se necessario.

La raccolta è pensata come racconto di formazione ed è suddivisa in tre parti, ciascuna indicata da intestazione. Nella prima parte si va ad attingere all’innocenza e alle certezze dell’ infanzia appena trascorsa, la figura femminile, la notte, il clima sognante/spensierato e la visione romantica delle cose.
Nella seconda parte prende coscienza delle cose, nella terza ed ultima parte è maturo da accettare le situazioni che si presentano.

 

Musica per le mie orecchie

Un piccolo cesto di luce (pag. 18)

 

Ho trovato un piccolo cesto di luce,

al parco

quando sdraiato nel vento

lei mi racconta qual è il colore

di una pesca.

Appoggia la sua testa sulla mia spalla

e ora l’aria sa di vecchia cartolina,

di legno cotto al sole.

Un piccolo cesto di luce,

al parco.

Analisi del testo

Nella poesia viene messo in opera un tipico atteggiamento tra innamorati, si respira un clima spensierato e conviviale tipico della gioventù.
La figura femminile è come un piccolo cesto, piccola come una noce (pag. 20), graziosa come certe volte stellari (pag. 20), vestiva l’Oceano mare (pag. 28).
Lei è la luce nel cesto, il sole, ma soprattutto luce per i suoi occhi, colei che illumina le giornate di lui, il legno cotto al sole, cotto di lei beninteso.

Le scelte stilistiche

L’autore si mantiene coerente al proprio stile, tratta argomenti legati al quotidiano senza cadere nel banale, anzi, sfoggia qualità pittorica e un forbito linguaggio d’immagine.

L’autore fa spesso riferimento a parole come neve, pesche, mare, notte, stelle, luce, specchio e vetro.

Pesche e mare sono simboli di qualcosa che è chiaro, immediato ed innocente.

La notte e le stelle si relazionano a suon di canti e voci lasciando alla poesia del mattino l’ultima visione notturna di una luce che filtra nel buio di una camera da letto e che trasforma il pulviscolo in una cascata di stelle.

La notte e le stelle e le stelle ed il mare sono due visioni notturne strettamente legate.

Specchio e vetro come memoria, proprio per la loro capacità di riflettere (pag.22), altrimenti come dimensione segreta che completa o inganna quella reale.

 L’autore da molta importanza all’esperienza diretta e vuole rendere partecipe delle sue osservazioni/visioni anche il lettore, per rendere chiaro quanto appena vissuto lo traduce in poesie con un forte linguaggio per immagini.
Alcuni casi in cui ricorre al linguaggio per immagini: “l’aria sa di vecchia cartolina, di legno cotto al sole” “la luce profuma di polvere” “Un piccolo cesto di luce” “accecato da questa luce che non muore”.

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