750 km nell’entroterra pugliese passando per Matera
Piccolo elogio al turismo lento (e lentissimo)
Spiagge deserte e ombrelloni abbassati, la stagione balneare è da considerarsi terminata.
Il turismo di massa imbocca la via di casa e ritorna la tranquillità.
Un nuovo e più consapevole fruitore di luoghi esce finalmente allo scoperto, meno valorizzato dei suoi predecessori ma sano portatore di curiosità, è il turismo lento.
Il turista lento vive principalmente di stupore e di emozioni, non sarà mai sazio finchè non le avrà trovate. Sarà lento se vuole esprimerle con una foto, sarà lento quando si fermerà a guardare ogni cosa, sarà lento e sorridente quando starà viaggiando a bordo di una bici carica di roba e la velocità è l’ultimo dei suoi problemi. Sarà lentissimo se le possiede tutte e tre.
La mia traversata della Puglia in bici, 750 km nell’entroterra pugliese passando per Matera.
Bici consigliata: mountain bike (meglio se con sospensioni).
Km tracciato: 750
Dislivello m: 9000
Giorni di percorrenza: 11 + 1 di visita a Matera
Difficoltà: medio/alta
Fondo stradale: misto.
Misto in Salento
Misto in Val d’Itria
Asfalto direzione Matera
Molto sterrato Alta Murgia
Asfalto sui monti Dauni
La traversata della Puglia parte dalla città di Lecce (fatevi un bel giro per le vie del centro prima di partire a pedalare), il capoluogo della provincia salentina in cui domina lo stile Barocco e dove chiese e palazzi del centro sono costruiti in pietra leccese.
Si gettano le prime pedalate in quella che sarà la Grecia salentina, un’isola linguistica di nove comuni in cui si parla ancora un antico idioma di matrice Greca, il Griko.
La costa ionica del Salento
Il Salento è famoso soprattutto per il bel mare ed alcune località lungo la costa (riconoscimento di qualità “bandiera blu”). Il percorso conduce a Gallipoli e prosegue sulla strada litoranea, tra le tante cose è anche possibile visitare un frantoio ipogeo in cui si ripercorrono le fasi della macinazione, spremitura, fino all’immagazzinamento del prodotto finito nelle grandi cisterne interrate.
La strada provinciale è poco trafficata in bassa stagione e consente alle biciclette di circolare tranquille.
Il promontorio di punta Ristola si trova alle propaggini del paese di Santa Maria di Leuca e fa da spartiacque tra il mar Ionio appena percorso e il mar Adriatico ancora da percorrere, nonché punto più a sud del Salento.
Alcune grotte e caverne permettono di scendere a mare e di muoversi dentro la sua scogliera.
La strada volta all’interno e inizia a salire alle spalle del paese, andandosi ad infilare in una piccola valle. Giovani alberi d’ulivo rivestono i versanti terrazzati fin sul fondo dell’impluvio, laddove la presenza d’acqua ha favorito gli insediamenti umani in epoche precedenti.
La morfologia del territorio è assoggettata alle serre salentine, groppe sassose di elevazione contenuta che scendono a mare e si ripercuoto sul mio percorso mediante alcuni sali e scendi nella zona degli abitati di Presicce, Specchia e Tricase. Il centro di Specchia è un gioiellino di epoca medievale che merita assolutamente di essere visto, in particolar modo il palazzo Risolo e gli antichi frantoi ipogei al di sotto del tessuto cittadino (visitabili previa prenotazione).
La costa adriatica del Salento
Tricase Porto segna l’inizio del lungo tratto di costa adriatica ricco di numerosi siti d’interesse storico/ambientale e naturalistici quali: la grotta Verde (accesso dal mare), la grotta della Zinzulusa (accesso via terra – ticket d’ingresso), palazzo Sticchi a Santa Cesarea Terme, la torre difensiva di Sant’Emiliano, capo d’Otranto (punto più orientale d’Italia), il laghetto cave di bauxite attorniato dal rosso intenso dei minerali presenti nel terreno.
Otranto è patrimonio culturale dell’Unesco e “borgo tra i più belli d’Italia”, l’affaccio sul mare gli ha permesso di avere un’importante funzione commerciale nei secoli, meritandosi l’appellativo di “porta d’Oriente”.
In un paio d’ore si possono visitare le porte d’accesso al centro storico, il castello aragonese, la cattedrale di Santa Maria Annunziata e la chiesetta di San Pietro.
Lo sterrato che costeggia il lago Alimini Grande è veramente paradisiaco, un lungo e rilassante rettilineo che si estende tra il bosco paludoso e la collina tappezzata di olivi, una sottile e poco battuta traccia si stacca dalla precedente e si esibisce in un bel single track che farà ritorno su un’agevole strada sterrata.
Il viaggio tra i due mari della costa salentina non è ancora finito.
I faraglioni di Sant’Andrea sono quanto di più bello ci si possa aspettare da questa parte costiera a picco sul mare. I pinnacoli di roccia bianca si ergono imponenti dall’acqua e richiamano alla mente le disavventure di qualche naufrago caduto in balia della tempesta ed affondato dopo aver infranto la chiglia della barca su uno di questi monumenti di roccia. Un sentiero in terra battuta percorre le scogliere tra un paese e l’altro, sembra proprio di stare sospesi tra cielo e mare, incredibile.
Un ultimo bagno nelle acque cristalline della grotta della poesia ed un tuffo nel passato all’età del Bronzo e al medioevo, quando la vicina area archeologica di Roca Vecchia era fiorente centro culturale e commerciale.
Il tour della costa salentina è finito, non resta che fare rientro in città a Lecce passando per il bellissimo castello di Acaya, prendere il treno regionale diretto ad Ostuni ed inoltrarsi nella tanto famosa e bella Val d’Itria.
La Val d’Itria
Le case in calce bianca ad Ostuni e Locorotondo ed i trulli di Alberobello vi guideranno in quest’altra parte di entroterra che termina alle grotte di Castellana, altro meraviglioso ambiente sotterraneo che merita di essere visto.
Matera, la città dei Sassi
Una lunga e poco trafficata strada asfaltata segna l’ingresso a Matera, e qui ce n’è che ce n’è da vedere! Cripta di sant’Andrea, casa cava, casa a grotta di vico Solitario, chiesa Madonna de Idris, chiesa e cripta San Pietro Barisano, chiesa di Santa Lucia alle Malve e tanto camminare!
I Sassi di Matera sono diversi ad ogni angolo, alle luci artificiali dei lampioni assomigliano in tutto e per tutto ad un presepe vivente, sono le persone che vi camminano in mezzo ad animarlo.
Il suono del ruscello sale dalla Gravina e il panorama visto dalla città è veramente eccezionale.
Il parco nazionale dell’Alta Murgia
Una giornata intera fermi a Matera ci vuole se si vuole vedere quanto ha da offrire la città dei Sassi, si riparte alla volta di Gravina in Puglia dove è possibile visitare la città sotterranea (ne vale assolutamente la pena) ed i resti di civiltà rupestri nel canyon della gravina.
La città sotterranea nasce come cava di estrazione dei blocchi di Tufo, in seguito adibita a produzione e fermentazione per il vino in botti e cisterne di recupero per l’acqua piovana (Matera é città Unesco proprio per questo motivo).
I rialti terrazzati del parco nazionale dell’Alta Murgia sono solcati da numerose strade sterrate, per questa traversata della Puglia ho cercato di selezionare quelli più belli e interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, vedrete comparire all’orizzonte Castel del Monte in mezzo ad un paesaggio a tratti brullo e desolato in cui è molto difficile trovare riparo.
I monti Dauni
La traversata della Puglia in bicicletta si chiude con il tratto più arduo di tutto il percorso per poi spegnersi altimetricamente verso la pianura.
I monti Dauni sono l’ultimo ostacolo naturale prima dell’arrivo finale a San Severo, ma c’è un altro e più imprevedibile ostacolo, il vento. Nel subappennino dauno è il vento a comandare, un mare di pale eoliche che vi accompagnerà fino alle valli più chiuse dell’interno senza mai scoparire del tutto, sulle creste delle colline tira forte il vento.
I monti Dauni custodiscono anche importanti testimonianze storiche, sono otto tra i borghi storici più belli d’Italia a raccontare la storia dei luoghi.
Ciao Alessandro! Al momento scrivo gli articoli dei miei viaggi passati ma non accompagno i lettori sugli stessi percorsi (sarebbe bello farlo!), spero che tu possa trovare alcuni spunti interessanti per partire in autonomia.
Ti ringrazio per l’interessamento e ti auguro un’estate piena di pedalate!!
Ciao Giuseppe, felice d’averti qui! L’idea iniziale era quella di farci tutto il ciclo viaggio in tenda (camping e free) ma il mio compagno di viaggio ha poi preferito dormire in appartamenti, B&B o affittacamere, così abbiamo prenotato qualcosa da casa e il resto in loco man mano che procedevamo con le tappe.
Ciao Leonardo, a settembre ho fatto il giro in salento portando la tenda da campeggio. Ho apprezzato molto la libertà offerta di questa soluzione, potendo decidere all’ultimo dove fermarmi. Ho pernottato 2 notti. Ho sostato a S.Cesarea Terme e riva di ugento. Ora vorrei fare il percorso sui monti Dauni ma opterò per la sistemazione in b&b. Puoi dirmi come hai frazionato quel percorso, in quanti giorni l’hai fatto e le località dove hai alloggiato?
Ciao Giuseppe, non mi è arrivata la notifica scusami tanto, ti rispondo solo ora.
I monti Dauni li ho fatti in tre giorni e sono partito da Lavello (ho dormito a casa di un amico).
1° giorno:
Lavello – Bovino passando da Accadia.
B&B la casetta di nonna Carmela a Bovino (te lo consiglio).
2° giorno:
Bovino – Roseto Valfortore ma non ricordo dove ho alloggiato (ho prenotato giorno per giorno sui Dauni)
3° giorno: Roseto Valfortore – Castelnuovo della Daunia e ho continuato in discesa fino a San Severo per prendere il treno.
Buona avventura Giuseppe!! 😉
avete fatto voi la traccia o ne avete seguito una tipo Apuglia trail o simili??? ci piacerebbe visitare la Puglia e visto che di sterrato non troppo tecnico ce n’è tanto,volevamo farlo con le gravel,bellissime foto e bellissima esperienza!!!! bravi!!!
Ciao Paolo, grazie mille per gli apprezzamenti!! Devo ringraziare Giuseppe Lagrasta, amico e cofondatore dell’Apulia bike trail, che mi ha fornito la traccia dell’intero percorso, hanno fatto un lavoro impeccabile e consiglio di annotarsi la data della prossima edizione del 2019, ne vale sicuramente la pena!! Io però ne ho seguita solo una parte e in alcuni tratti ho anche fatto alcune modifiche per semplificare la percorrenza (vedi monti Dauni). Ti riassumo un attimo, allora…
Il Salento, dalle grotte di Castellana a Matera, l’allacciamento al Pulo di Altamura nel parco dell’Alta Murgia e la percorrenza su asfalto dei monti Dauni sono percorsi realizzati da me, il resto appartiene all’Apulia bike trail.
Salve , quando farete questo tour ?
Ciao Alessandro! Al momento scrivo gli articoli dei miei viaggi passati ma non accompagno i lettori sugli stessi percorsi (sarebbe bello farlo!), spero che tu possa trovare alcuni spunti interessanti per partire in autonomia.
Ti ringrazio per l’interessamento e ti auguro un’estate piena di pedalate!!
Ciao Leonardo, come ti sei organizzato per i pernotti? Tenda (free o camping?), b&b?
Ciao Giuseppe, felice d’averti qui! L’idea iniziale era quella di farci tutto il ciclo viaggio in tenda (camping e free) ma il mio compagno di viaggio ha poi preferito dormire in appartamenti, B&B o affittacamere, così abbiamo prenotato qualcosa da casa e il resto in loco man mano che procedevamo con le tappe.
Ciao Leonardo, a settembre ho fatto il giro in salento portando la tenda da campeggio. Ho apprezzato molto la libertà offerta di questa soluzione, potendo decidere all’ultimo dove fermarmi. Ho pernottato 2 notti. Ho sostato a S.Cesarea Terme e riva di ugento. Ora vorrei fare il percorso sui monti Dauni ma opterò per la sistemazione in b&b. Puoi dirmi come hai frazionato quel percorso, in quanti giorni l’hai fatto e le località dove hai alloggiato?
Ciao Giuseppe, non mi è arrivata la notifica scusami tanto, ti rispondo solo ora.
I monti Dauni li ho fatti in tre giorni e sono partito da Lavello (ho dormito a casa di un amico).
1° giorno:
Lavello – Bovino passando da Accadia.
B&B la casetta di nonna Carmela a Bovino (te lo consiglio).
2° giorno:
Bovino – Roseto Valfortore ma non ricordo dove ho alloggiato (ho prenotato giorno per giorno sui Dauni)
3° giorno: Roseto Valfortore – Castelnuovo della Daunia e ho continuato in discesa fino a San Severo per prendere il treno.
Buona avventura Giuseppe!! 😉
avete fatto voi la traccia o ne avete seguito una tipo Apuglia trail o simili??? ci piacerebbe visitare la Puglia e visto che di sterrato non troppo tecnico ce n’è tanto,volevamo farlo con le gravel,bellissime foto e bellissima esperienza!!!! bravi!!!
Ciao Paolo, grazie mille per gli apprezzamenti!! Devo ringraziare Giuseppe Lagrasta, amico e cofondatore dell’Apulia bike trail, che mi ha fornito la traccia dell’intero percorso, hanno fatto un lavoro impeccabile e consiglio di annotarsi la data della prossima edizione del 2019, ne vale sicuramente la pena!! Io però ne ho seguita solo una parte e in alcuni tratti ho anche fatto alcune modifiche per semplificare la percorrenza (vedi monti Dauni). Ti riassumo un attimo, allora…
Il Salento, dalle grotte di Castellana a Matera, l’allacciamento al Pulo di Altamura nel parco dell’Alta Murgia e la percorrenza su asfalto dei monti Dauni sono percorsi realizzati da me, il resto appartiene all’Apulia bike trail.