ALTA VIA N° 3, ALTA VIA DEI CAMOSCI
Trekking nelle Dolomiti
Come nasce l’idea
Nel maggio 2013 esce il n° 62 della famosa rivista di settore “Meridiani Montagne”, non ero particolarmente attratto dall’argomento ma chissà per quale strana ragione decido di acquistarla. Mai scelta fu più azzeccata. La lettura mi appassiona, poi mi travolge, infine me ne innamoro perdutamente.
L’Alta Via n°3 è senz’ombra di dubbio alla mia portata, sia per le tempistiche che per l’impegno fisico, decido di portare avanti i preparativi. Se ho scoperto la n°3 significa che ce ne sono altre, la verità viene a galla, dalla n°1 alla n°8.
Le più frequentate sono la n°1 e la n°2 ma io subisco sempre il fascino di quelle meno battute e sofisticate. Cerco video su internet ma l’Alta Via n°3 pare essere dimenticata da Dio, non si trova nulla, non c’è modo di conoscerne i segreti, come se non ci fossero testimoni viventi per poterla raccontare.
Il significato del nome
La strada è insidiosa ma molto affascinante. Alcuni dei sentieri che si percorrono oggi sull’Alta Via n°3 non erano così battuti e facilmente raggiungibili un tempo. I cacciatori percorrevano le terre alte su delle cenge molto pericolose e sconnesse per poter catturare selvaggina, Camosci in particolare, ecco perchè viene anche definita Alta Via dei Camosci. Il progetto si arena quasi subito, sedimenta anno dopo anno, finchè a settembre 2016 diventa pronto al lancio.
Giorni in viaggio: 8
Trekking a piedi da A a B. Da Villabassa (Val Pusteria) a Longarone.
Km percorsi: 100
Dislivello: 6000 m
Difficoltà: E/ EE / EEA (settimo giorno)
Escursionistico / Escursionistico Esperti / Escursionistico Esperti Attrezzature
Periodo consigliato: Dal 20 Giugno a fine Settembre (consultare aperture rifugi).
Gruppi montuosi attraversati: 5. Picco di Vallandro, monte Cristallo, Sorapiss, monte Pelmo, Bosconero.
Tipi di terreno: asfalto 20%, sentiero 80%
Spese totali sostenute: 400 euro. 5 notti mezza pensione in rifugio, 1 notte B&B, cibo, biglietto treno A/R.
Photo Gallery
Il mio video-racconto
In questo video sono racchiusi i momenti più belli del viaggio, non lasciartelo scappare!
Alcuni buoni motivi per fare l’Alta Via n° 3
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Mordi e fuggi. Fai inversione di tendenza
Fai lo zaino, prendi la macchina, mettiti in viaggio, aspetta in colonna, trova parcheggio, cammina qualche ora, accipicchia è già ora di tornare. Ma ne valeva veramente la pena? Mordi e fuggi logorante e poco appagante.
Vuoi mettere il piacere di trascorrere giorno e notte nel bel mezzo delle montagne? Il sole che picchia duro sulla tua testa, la pioggia che scivola dagli aghi dei pini e si espande a terra in un volatile profumo di sottobosco. Infervorato e accalorato, animo in festa, sguardo estasiato, sorriso a 32 denti sono solo alcuni dei “gravissimi” sintomi del vivere più giorni a contatto con la natura.
2. Credi nelle favole?
Le dolomiti non sono solo un enorme patrimonio naturale, in esse sono custoditi secoli di racconti e leggende legate alla montagna e ai personaggi fantastici che si pensava potessero risiedere in queste terre. Luoghi selvaggi e inospitali nei secoli addiètro sono diventati palcoscenico di storie molto fantasiose. Alcune vicende sono state tramandate fino ai giorni nostri e interessano anche alcune posti dell’ Alta Via n°3.
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Il regno di Fanes di Karl Felix Wolff, 1932
Le vicende si svolgono anche sull’altipiano del Fanes.
Trovi il racconto qui , nel paragrafo “Riassunto”.
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La leggenda di Moltina
I luoghi interessati sono: Croda Rossa, Tre Cime di Lavaredo e Lago di Landro.
Trovi il racconto qui.
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La leggenda di Misurina
Riferimenti al Monte Cristallo, monte Sorapiss e Lago di Misurina.
Trovi il racconto qui.
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La leggenda del monte Pelmo. “Al caregon de’L padreterno”.
Trovi il racconto qui.
3. Cosa mi ha stupito
Putzalm
La prima malga sull’Alta Via. Il luogo ideale per assaggiare qualche piatto freddo tipico della cucina sudtirolese. Se ordini un caffè ti portano la tua piccola caffettiera colorata servita su tagliere con pentolino di latte, tazzina, cucchiaino e zucchero. Sconsiglio pranzo al sacco, un cane curioso darà la caccia ai vostri panini più di ogni altra cosa al mondo.
Prato Piazza
Attendere il sorgere del sole al rifugio Vallandro (tappa della prima notte d’Alta Via) è qualcosa di meraviglioso. Il sole sorge alle spalle del rifugio e si fa strada tra gli alberi, le ombre che si gettano sul prato cominciano a ritirarsi mettendone in mostra i colori sgargianti, le venature rossastre della Croda Rossa completeranno il quadro di accesi contrasti.
Risorgiva del lago di Landro
A breve distanza dalla strada statale 51 d’Alemagna si trova un’ inaspettata risorgiva naturale che alimenta il lago di Landro. Non è in bella vista ma non è nemmeno difficile trovarla. All’inizio del lago devi smontare dalla ciclabile e seguire le impronte lasciate sul terreno da altre persone, prima di arrivare dalla sponda opposta, più o meno a metà, sentirai ribollire l’acqua in una piccola pozza.
I folti Boschi di Misurina
Il sentiero che sale dal passo Tre Croci al rifugio Vandelli ha alcuni tratti a mezza costa incredibilmente panoramici. L’impenetrabile e rigoglioso bosco ricopre l’intera vallata e si perde a vista d’occhio anche nelle valli vicine.
Il cielo stellato sul rifugio Vandelli
La seconda tappa è molto lunga se si decide di completarla interamente a piedi senza l’ausilio di mezzi di trasporto, bisogna affrontare anche il tratto che va dal lago di Landro al passo Tre Croci, 10 ore di cammino + le pause. Noi ci abbiamo impiegato dalle 8:30 alle 20:30 ed eravamo abbastanza stanchi. Fate tutti i vostri comodi dopo cena ma non andate subito a letto, sedetevi ai tavoli fuori dal rifugio e guardate le stelle. Il lungo vallone del Sorapiss è composto da alte e ripide pareti rocciose che chiudono la vista attorno a voi, niente paura. Aspettate che la Via Lattea si allinei sopra la valle e vedrete qualcosa di molto bello.
Per gli appassionati di fotografia: provate a fare delle pose dal piazzale del rifugio con la tecnica dello StarTrail, è un ottimo posto per tentare qualche composizione verticale in direzione nord, i Cadini di Misurina chiuderanno la scena.
Forcella Ciadin del Laudo 2378 m. Premio miglior panorama
Nelle giornate terse si possono contare più di 10 gruppi montuosi. Nel mio video–racconto sono tutte elencate.
Le Aquile reali nella riserva naturale del Sasso di Toanella
Il rifugio Bosconero è situato alla base del Sasso di Toanella nel gruppo del Bosconero. Le montagne di queste vallate sono molto severe e le persone che transitano sui sentieri sono molto poche. Questa è la condizione ideale per osservare diverse specie animali tra cui Aquila reale e Camoscio. L’Aquila reale non rimane in pianta stabile nella riserva, a volte ritorna a vorticare tra queste svettanti pareti rocciose. Lasciati stregare dal suo volo planare stando liberamente seduto sul prato del rifugio. A settembre 2016 sono riuscito ad avvistarla sulla sommità del Sasso di Toanella.
Queste sono le cose che mi hanno colpito maggiormente durante il trekking, sono indicazioni molto soggettive ma credo che valgano più di molte parole spese a descrivere il percorso. A tal proposito ti invito a visionare il mio video-racconto sull’Alta Via n°3. Accenni di Storia, elencazioni di cime, Time Lapse e momenti ludici renderanno piacevole il video racconto.
Se ti è piaciuto l’articolo, se anche tu hai fatto questo trekking e vuoi renderci partecipi delle tue impressioni, ti invito a lasciare un commento che mi dica come la pensi.
A chi consiglio l’Alta Via n° 3
La situazione più frequente in Alta Via è quella di trovarsi in mezzo ad un bosco (oltretutto il silenzio regna sovrano, non si vede e sente un solo animale) o a dover passeggiare tra arbusti selvatici e pino mugo su tratti scoscesi e a mezza costa. Le pietraie si incontrano in poche occasioni, sulle cenge del Bosconero (7° giorno), sul Sorapiss e in qualche altro breve tratto qua e la. I saliscendi a valle sono frequenti, il più lungo è di circa 10 km ed è quello che percorre la strada provinciale da Zuel (Cortina d’Ampezzo) a San Vito di Cadore, il secondo per lunghezza è quello dal lago di Landro alla valle Popena alta.
A chi consiglio l’Alta Via?
A tutti quelli che…
- amano girare per i boschi.
- si guardano attorno senza pensare troppo a dove mettere i piedi.
- tornano volentieri alla civiltà dopo qualche giorno di trekking.
Informazioni utili
Trekking
Il trekking prevede tappe da 8 giorni ma posso assicurarvi che sono sufficienti 7 giorni per terminarlo, addirittura 6 se camminate duro. Potreste attenervi alle indicazioni fino al quarto giorno di cammino e poi guadagnare strada nelle tappe successive.
Rifugi
I rifugi più panoramici sono: il Dolomites e il Venezia, usateli come punto tappa.
I rifugi meno panoramici sono: il Talamini (nel bosco), il Remauro e il Bosconero.
Il Remauro è un albergo a tutti gli effetti in corrispondenza della SP 347 di forcella Cibiana. Da qui partono i mini bus per salire al museo di Messner e arrivano tanti motociclisti per una sosta al bar. Luogo trafficato e di scarso interesse.
Il rifugio Bosconero non è molto panoramico ma si fa apprezzare per la pace soprannaturale e rigenerante in mezzo alla natura. Rifugio al passo con i tempi per l’ecologia del progetto che sta portando avanti. Il gas che alimenta i fornelli proviene da un serbatoio di compostaggio di materiali organici di scarto mentre l’acqua dello sciacquone wc è il risultato della fito-depurazione delle urine tramite il ricircolo sotterraneo.
Il piatto tipico dei rifugi veneti è la polenta e pastin. Il pastin è una pietanza tipica bellunese a base di carne tritata alla grossa di maiale e manzo, uguale alla salsiccia, salata e speziata.
In che condizioni è il bivacco Toanella?
Puoi vederlo nella parte finale del mio video-racconto.
Notizie in data Settembre 2016. Il bivacco è in condizioni penose a causa della scarsa cura delle attrezzature e del mancato igiene, ci sono coperte e materassini.
Nei pressi della struttura c’è una fontana d’acqua potabile.
Il tratto attrezzato del settimo giorno
L’ altro dubbio che voglio chiarirvi e che abbiamo potuto verificare solo in loco è legato al tratto attrezzato della forc. del Viaz de le Ponte del settimo giorno. Di cosa si tratta? La rivista Meridiani Montagne dice: “il percorso richiede una certa attenzione e alcuni punti attrezzati posso creare qualche problema ai meno esperti, pur rimanendo passaggi brevi e abbastanza semplici”. Non è affatto da sottovalutare considerando che si ha uno zaino grosso e pesante sulle spalle e che lo si sta facendo in discesa, per di più il cavo metallico ha i chiodi molto distanti che lo rendono lasso. Massima attenzione!
Elenco rifugi
Rifugi e Bivacchi |
Sito internet/posta elettronica |
Posti letto |
Numero di telefono |
Apertura/Informazioni |
Rifugio Vallandro 2040 m |
www.vallandro.it |
20 |
0474972505 3466242967 |
Da Maggio a Novembre e da Dicembre a Marzo |
Rifugio Alfonso Vandelli 1926 m |
www.rifugiovandelli.com |
57 |
043539015 |
Dal 20 giugno al 20 Settembre |
Rifugio Venezia 1947 m |
www.rifugiovenezia.it |
74 |
04369684 |
Da metà Giugno al 20 Settembre |
Rifugio Dolomites 2160 m |
www.rifugiomonterite.it |
30 |
043531315 3289133766 |
Da inizio Giugno a inizio Novembre |
Rifugio Casera di Bosconero 1457 m |
24 |
3383713870 |
Da inizio giugno a fine Settembre |
|
Bivacco Osvaldo Tovanella
1688 m |
longarone@cnsasa.it |
8 |
0437770368 |
La terza notte di Alta Via abbiamo deciso di dormire da Appartamenti Codàn a 1,5 km dal centro di San Vito di Cadore.
Appartamento al P.T. accanto al Garage, balcone in cucina e camera da letto con vista completa sul monte Pelmo. Sistemazione più che buona. La signora che vi ospita potrebbe concedervi di usare la bicicletta per andare a prendere una pizza nella piazza del paese. Pizzeria “Stuzzica la voglia” , tel. 0436-99199.